Liberalizzazioni e farmacia dei servizi: un cambiamento radicale per il settore farmaceutico
Le associazioni di parafarmacie italiane e il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti hanno riacceso il dibattito sulle liberalizzazioni del settore farmaceutico, evidenziando la necessità di un cambiamento strutturale che possa rafforzare la farmacia dei servizi e offrire nuove opportunità professionali, soprattutto per i giovani farmacisti.
Un comunicato congiunto, firmato dalla Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane, dalla Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus e dall’Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia, sottolinea l’urgenza di rivedere le regole attuali per consentire un’espansione più capillare delle farmacie e per rendere la professione più dinamica e attrattiva.
Farmacia dei servizi: una risorsa per la cittadinanza
Il concetto di farmacia dei servizi è considerato un modello innovativo per garantire un migliore accesso ai servizi sanitari di base. Le associazioni riconoscono il potenziale di questa formula, che mira a trasformare le farmacie in punti di riferimento per la cittadinanza, dove è possibile effettuare esami diagnostici e prenotazioni sanitarie in modo semplice e telematico.
Tuttavia, affinché la farmacia dei servizi diventi realmente efficace, è necessario introdurre un cambiamento radicale nel settore. Come evidenziano le associazioni, il primo passo per raggiungere questo obiettivo è liberalizzare la professione di farmacista e il mercato delle farmacie.
Necessità di liberalizzazioni e nuove aperture
Le associazioni mettono in luce alcune criticità del sistema attuale, a partire dalla gestione ereditaria della titolarità delle farmacie, che viene giudicata obsoleta e inadatta ad affrontare le nuove sfide del settore. Secondo il comunicato, mancano ancora migliaia di sedi farmaceutiche sul territorio, non assegnate a seguito dell’ultimo concorso pubblico del 2012.
Questa situazione, unita a una carenza cronica di personale, impedisce a molte farmacie di offrire i servizi previsti dalla farmacia dei servizi. Solo una piccola percentuale di farmacie, infatti, riesce a erogare tali prestazioni, lasciando insoddisfatte le esigenze della popolazione.
Il modello evocato dalle associazioni è quello tedesco, dove le farmacie gestite da farmacisti privati generano risultati economici e occupazionali nettamente superiori rispetto all’Italia. Secondo un’analisi di Mediobanca del 2022, le farmacie tedesche fatturano il triplo rispetto a quelle italiane, assumono il doppio del personale e offrono stipendi tre volte superiori.
Opportunità per i giovani farmacisti
Un altro punto critico sollevato riguarda il calo delle iscrizioni alle Facoltà di Farmacia, dovuto alla percezione che la professione non offra più sbocchi lavorativi soddisfacenti. Liberalizzare il settore, affermano le associazioni, consentirebbe di:
-
Capillarizzare i servizi: l’apertura di nuove farmacie migliorerebbe la distribuzione sul territorio, aumentando l’accessibilità ai servizi.
-
Premiare il merito: la liberalizzazione permetterebbe ai farmacisti più competenti di emergere, migliorando la qualità dei servizi e riducendo i costi per la popolazione.
-
Creare opportunità per i giovani: una maggiore apertura del mercato genererebbe nuovi posti di lavoro, rendendo la professione più attrattiva per le nuove generazioni.
-
Stimolare innovazione e crescita: un sistema farmaceutico più competitivo favorirebbe lo sviluppo di nuovi servizi e soluzioni per rispondere alle esigenze della cittadinanza.
Un ruolo per le parafarmacie
Le associazioni sottolineano anche il potenziale ruolo delle parafarmacie, già collegate telematicamente al Sistema Sanitario Nazionale e radicate nei territori. Permettere ai farmacisti titolari di parafarmacie di erogare alcuni servizi in maniera privata e a costo zero per lo Stato rappresenterebbe, secondo le associazioni, un modo efficace per ampliare l’offerta e aumentare l’efficienza del sistema.
Un futuro più dinamico per la farmacia italiana
La liberalizzazione del settore è considerata una condizione necessaria per costruire un sistema farmaceutico più moderno, meritocratico e in grado di rispondere alle nuove sfide. Le associazioni chiedono interventi normativi che permettano un’apertura del mercato, un’evoluzione della formazione universitaria e un riconoscimento del ruolo delle parafarmacie.
Solo attraverso queste riforme, concludono, sarà possibile trasformare la farmacia italiana in un punto di riferimento per la salute e il benessere della popolazione, capace di attrarre talenti e garantire un servizio all’altezza delle esigenze del Paese.